LE ORIGINI

Mindfulness è consapevolezza non giudicante del momento presente coltivata attraverso il prestare attenzione. Questo stato di presenza mentale ha un potere terapeutico e liberatorio che sempre più si pone al centro dell’interesse scientifico nell’ambito della ricerca in psicoterapia, medicina, area educativa.

Affonda le sue radici nella meditazione orientale, ma non ha niente a che vedere con la religione. Non è una psicoterapia né una tecnica di rilassamento, anzi stimola la concentrazione e la percezione di ciò che accade nel presente. La sua diffusione nel mondo occidentale si deve a Jon Kabat-Zinn, medico statunitense studioso di medicina molecolare del Mit e pioniere della mindfulness, termine traducibile in italiano con ‘consapevolezza’, una tecnica che sta trovando applicazione in diversi settori: luoghi di lavoro, promozione della salute, vita di relazione, carceri, scuola, vita privata.

Una filosofia di vita, una dimensione spirituale laica. Un modo di guardare il mondo, sia interno che esterno, con occhi diversi.

Madeleine Bunting, giornalista del “Guardian” scrive: “Lungi dall’essere considerata una moda new age, la mindfulness vende milioni di libri e applicazioni, compare sulla copertina del Time magazine, fa capolino sul Financial Times e viene utilizzata da persone di tutti i tipi, dai manager ai medici ai bambini della scuola elementare”.

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